Gli dei sono uomini. Straordinari, certo. Ma uomini. E dove sta la prova più semplice ma perfetta, immediata eppure profonda della loro umanità? Nel gioco. Un gioco che diventa categoria unificante, gesto catartico capace di mettere sullo stesso piano umano e divino, annullando ogni possibile distanza. Persino la Sapienza divina del dio biblico, che pure siamo abituati a immaginare come temibile, si diverte costruendo il mondo. “Allora io ero con lui come architetto / ed ero con la sua delizia ogni giorno, / dilettandomi davanti a lui in ogni istante” si legge nel Libro dei Proverbi (8, 30 – 31). La creazione: quasi mettere mano ad una scatola di Lego. Quindi: gli dei giocano un gioco universale, l’uomo attraverso il gioco tende al divino; la dimensione ludica è sia prodotto della sua mente razionale, sia necessità dello spirito: il gioco è un’azione sublime. Un sublime dinamico, che rende l’uomo consapevole del proprio limite razionale – direbbe Kant – e prende coscienza del suo potenziale soprasensibile. Gli Uomini straordinari dimostrano come attraverso il gioco – ed una buona dose di ironia – umano e divino siano vicinissimi. Medium di questo rapporto è l’artista, che sembra così rispondere ad un ruolo naturale: quello di un creatore, logico e libero, che diventa ludimagister. Il gioco pone dubbi ed interrogativi: è ontologicamente vero solo se generato da un soggetto esterno. Così come la religione sussiste solo in grazia di una fede.
Il Buddha cinese, soffia, attraverso una pipetta ad aria una pallina argentata. Invece che dalla bocca, la sua energia vitale viene sprigionata dalla pancia: dal punto C.
E’ il momento di trasformazione della materia e dello spirito: il metallo è in una fase intermedia, deve ancora diventare oro ma non è già più materiale grezzo. L’anima non è ancora creata ma il corpo è sulla scala per il cammino. Qui avviene un’inversione: il video diventa schizzo, il quadro progetto iniziale. Il disegno a matita nasce dal quadro ma appare come sua genesi: “niente è come sembra, perchè niente è reale”.