“Il giuoco qui è visto come azione catartica e spirituale che porta ad un allontanamento momentaneo dalla quotidianità, nel tentavo di ricongiungersi e riafferrare lo spirito fanciullesco che si cela dentro ognuno di noi, creando una sorta d’ipnosi che infine ci alleggerisce. L’iconografia del divino assume così una dimensione ironica. La distruzione e la ricostruzione del canone sprigionano inevitabilmente energie inusuali date dal confronto fra il dio intoccabile e il mezzo ludico, tipico dell’uomo.
I movimenti sono estratti e ripetuti in modo ossessivo seguendo in un moto infinito, nel contempo, una gestualità quasi rituale e la voce della Callas accompagna verso l’elevazione spirituale.”
Cecilia Freschini, “Catalogo ArtVerona” 2011
_2008
_ ricamo su seta_70x70cm
_video in loop_01’51”