QUESTO NON È UN GIUOCO 1996 – 2023 |

QUESTO NON È UN GIUOCO 1996 – 2023

30 maggio – 27 giugno 2023
Personale di arte visiva

PACT/Polo_Artistico_Culturale_Torri
Auditorium San Giovanni
Torri del Benaco (VR), Via per Albisano, 3

Orari di apertura:
Lunedi 10-13_Venerdi Sabato Domenica 16-20 o su appuntamento

Vernissage:
30 maggio 2023, ore 18.00 – 22.00
Serata in simultaneità con recital lirico di Ida Maria Turri e Stefano Romani

Questa mostra ripercorre le tappe di un percorso artistico che attinge al gioco come metafora di un’azione catartica votata all’uscita dal sé, dal razionale, dall’ordinario e lo sviluppa come strumento di crescita individuale e collettiva.

Composta di opere che abbracciano l’intero mio periodo di attività, la selezione esposta ha come cifra stilistica la mia evoluzione – partita con un’indagine del linguaggio delle civiltà primitive a contatto con un divino inscindibile dalla natura, in una dimensione rituale che serve a sopravvivere – e approdata al giuoco come metafora di un’azione catartica collettiva votata alla ricerca del Sé per evolvere la coscienza ed esplorare nuove sensibilità legate alle sfere Superiori.

Nel movimento verso tale ricerca, la mia arte nel tempo si è trasformata, non è rimasta ferma in se stessa; si è evoluta, è cresciuta fino a diventare “arte sociale” nel senso che intendeva il grande artista tedesco Joseph Beuys, mio maestro dichiarato.

Un’arte, cioè, opposta all’individualismo autoreferenziale; aperta invece al pubblico, al gruppo, alla realizzazione condivisa dell’opera, la cui resa finale è possibile grazie al contributo di molti che lavorano ad un risultato che non si sa in anticipo quale sarà, dunque proprio per questo inaspettato, poetico (da “poesis” – fare) e sorprendente.

La mostra, a tal fine, è corredata da un catalogo che illustra le tappe del mio percorso artistico attraverso un gioco proposto al fruitore: trait d’union della poetica che sposa il concetto di “democratizzazione “dell’arte di Beuys e del beneficio che la pratica artistica comporta in chi la compie.

È anche una forma di “arte terapia”, di cura della persona che, attraverso l’esperienza diretta con l’arte, cambia sé e gli altri. Una necessità fisica e interiore il cui elemento fondamentale è il giuoco.

I miei lavori artistici celebrano sì la libertà creativa, l’anarchia, il divertimento, ma aiutano anche a pensare, a riflettere su sé stessi, e dunque a conoscersi.

Gioco come cibo per il corpo, per l’anima e per lo spirito: un “uscire da sé” che riesce ad entrare in quello “spirituale dell’arte” a cui si riferisce Kandinsky, che porta al cambiamento e all’evoluzione del sé.

In fondo l’estetica non è anche (e sempre) etica?
La bellezza (dell’arte) non è anche (e sempre) amore?
Arte e amore coincidono, ci purificano e ci migliorano.

Inaugurazione: 30 maggio 2023 ore 18.00

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